Siamo Cristiani, che in un determinato momento della nostra vita abbiamo riconosciuto di essere dei peccatori perduti, degni di essere condannati da Dio, bisognosi di perdono. Per la grazia di Dio abbiamo realizzato che Gesù, 2000 anni fa, ha preso su di sé i nostri peccati e li ha espiati con il suo sacrificio. Con gratitudine ci siamo rivolti a Lui accettandoLo come nostro Salvatore e Signore, per vivere insieme a Lui su questa terra, aspettando il suo promesso ritorno per vivere insieme a Lui per sempre.
Diversi anni fa, quando si parlava degli evangelici, si sentiva spesso dire "loro sono evangelisti". Essere chiamati evangelisti è, in un certo senso, un complimento, perché sono i quattro evangelisti coloro che ci hanno trasmesso la buona notizia di Gesù Salvatore; inoltre è anche vero che noi evangelici amiamo parlare delle nostre esperienze personali col Signore. Siamo presenti su tutto il territorio nazionale, con tende di evangelizzazione, marce per Gesù, oltre duemila sale di culto, librerie, concerti "gospel" e servizi religiosi trasmessi per radio e televisione.
Ma chi siamo veramente? Tanto per cominciare, non seguiamo "un'altra religione," ma semplicemente siamo cristiani, crediamo in Dio (Padre, Figlio e Spirito Santo) e nella Chiesa del Signore UNICA, SANTA ED INDIVISIBILE, la quale, superando barriere umane di nome, lingua o razza, raccoglie tutti coloro che hanno fondato la loro fede sulla salvezza tramite il sacrificio di Gesù sulla croce e sull'insegnamento dell'immutabile Parola di Dio, la Bibbia. Il nome cristiano venne dato per scherno, anticamente, ai cristiani di Antiochia, perché "seguivano Cristo". Anche noi diciamo non tanto di essere nati cristiani, ma di esserlo diventati "nascendo di nuovo (secondo il comandamento dato da Gesù nel Vangelo di Giovanni, 3:3). Siamo convinti che la nostra vita dovrà rendere buona testimonianza al nome che portiamo.
Poi, siamo evangelici. La parola vangelo vuole dire BUONA NOTIZIA; Gesù è il Figlio di Dio, venuto su questa nostra terra per darci "una nuova vita", la possibilità cioè di ricominciare un rapporto con Dio nostro Padre, che noi, come il figliuol prodigo, avevamo perso a causa dei nostri peccati - e questa è una buona notizia! C'è un nuovo inizio in Cristo, che è l'unica via per ritornare al Padre, come disse Lui stesso"" (Vangelo di Giovanni, 14:8).
Siamo famiglia; "siete concittadini dei santi, e membri della famiglia di Dio", dice Paolo nella sua lettera ai cristiani di Efeso (2:19). Di solito ci chiamiamo fratelli e sorelle, e le nostre comunità danno quel senso di "famiglia allargata", nella quale tutti possono conoscersi e mostrare fraternamente l'amore del Signore. Re Davide, nel Salmo 68, scrive: "Padre degli orfani e difensore delle vedove è Iddio nella dimora della Sua santità; Dio dona al solitario una famiglia, trae fuori i prigionieri e dà loro prosperità..." In questo senso ogni comunità di credenti diventa un luogo dove chiunque potrà trovare una nuova fami- glia nella fede, pur con tutti i difetti che ancora ci accompagneranno finche saremo su questa terra.
Infine, siamo uno. AI di là dei diversi nomi scritti fuori delle sale evangeliche, frutto del ricordo di vari momenti di risveglio, o di particolari enfasi dottrinali, abbiamo tutti condiviso la buona notizia del Vangelo: Gesù Cristo ci ama, ha vissuto una vita santa, senza peccato, 'e l'ha poi offerta a Dio come riscatto per la nostra e per la tua; poi è risorto dai morti, per dimostrare a tutti che Lui è Dio; è asceso al Padre e ci ha dato lo Spirito Santo, che vive con noi e ci fortifica nella nostra testimonianza. Tutto questo Dio lo offre anche a te. Egli ha amato così tanto il mondo, che ha dato il Suo Figlio unigenito, in modo che nessuno debba vivere nella morte e nel giudizio di Dio, ma abbia la Vita Eterna! (Giovanni 3:16).